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Notizie

10 Agosto 2000: Triangolare di Catania con la squadra locale ed il Perugia: sconfitta ai rigori con i grifoni e sconfitta sul campo contro i padroni di casa. Tabellini ed interviste.

Cronaca || 10/08/2000

NAPOLI 3 / PERUGIA 4

NAPOLI (4-3-3): Coppola, Saber, Fresi, Quiroga, Russo (39' Urso), Magoni, Matuzalem, Pecchia, Stellone, Stojak (39' Floro Flores), Bellucci.
PERUGIA (4-3-1-2): Proietti, Hilario, Materazzi, Rivalta, Liverani, Pieri, Blasi, Ahn, Bucchi, Baiocco, Zampagna.
ARBITRO: Benevento di Messina
RIGORI: Ahn (gol), Magoni (gol), Materazzi (parato), Bellucci (parato), Liverani (gol), Fresi (gol), Bucchi (gol), Pecchia (gol), Rivalta (gol), Quiroga (parato).

CATANIA 1 / NAPOLI 0

CATANIA (3-4-3): Zancopè, Orfei, Baronchelli, Recchi, Marzio, Napolioni, Marziano, Muntasser (35' Zeoli), Marino, Passiatore, Cicconi (35' Pietranera).
NAPOLI (4-3-3): Mondini, Saber, Baldini, Troise, Russo (30' Fresi), Bigica, Paquito, Jankulovski, Stellone (23' Urso), Bellucci, Floro Flores (35' Stojak).
ARBITRO: Herbeg di Messina
RETE: 13' Passiatore


Ancora ombre sulle prestazioni precampionato del Napoli, benino contro una compagine della stessa serie, il Perugia, decisamente male contro avversari più motivati come il Catania.

da Il Mattino di venerdì 11 agosto 2000

IL MEMORIAL MASSIMINO
Squadra ancora da plasmare Zeman: "Prima partita buona seconda tutta da buttare"
Matuzalem protagonista


DALL'INVIATO A CATANIA
FRANCESCO MAROLDA
Comincia bene (almeno benino) e finisce male (anzi malissimo) il Napoli a Catania. Da qualche timido segnale incoraggiante della prima gara, al pessimismo nero che più nero non si può del confronto col Catania. Pur perdendo - ma a i rigori - se la cava, infatti, col "tenero" Perugia, ma poi crolla rovinosamente davanti alla estiva vivacità dei catanesi che s'esaltano nel giorno della presentazione.
A tradire il Napoli nella gara d'apertura è Quiroga, il quale, dopo un altro errore di Bellucci, dal dischetto dichiara subito il Napoli perdente nel triangolare siciliano. Sì, perde, anche stavolta il Napoli, ma può almeno consolarsi pensando d'aver fatto un passo avanti rispetto al passato più recente. E ciò considerando che gli mancavano anche Amoruso e Vidigal. il primo rimasto a casa, intossicato da qualcosa che ha mangiato chissà dove; l'altro, invece, partito in anticipo per il Portogallo, dove il 16 giocherà con la nazionale.
Peccato, però. Perchè il torneo - giocato nel nome di Angelo Massimino, storico presidente rossazzurro - poteva essere l'occasione per vedere finalmente in campo il miglior Napoli possibile. Almeno in teoria, s'intende. Invece... invece è tutto rimandato a chissà quando.
Anche il Perugia - primo avversario alla pari per gli azzurri - è però sbarcato a Catania incompleto (gli mancano ancora cinque o sei giocatori) e per giunta senza Mazzantini in porta e Giovanni Tedesco a centrocampo e questo, in un certo senso, ha pareggiato il conto. Ma per poco. Perchè al pronti-via è il Napoli a governare il gioco. Proprio così: per la prima volta il Napoli non solo prova a fare - seppur con tutti i limiti di adesso - quello che Zeman vuole, ma, a tratti, ci riesce pure. E i primi dieci minuti sono addirittura divertenti, con Matuzalem buon regista tra Pecchia e Magoni.
Insomma, fa discreta figura, il Napoli, a fronte d'un Perugia che soffre dappertutto e che affida soprattutto ad Ahn, coreano di quei coreani che non stanno fermi mai, la voglia d'azzardare. Infatti, proprio su Ahn (26') deve rimediare Coppola di piede. E un minuto dopo dever ripetersi il portiere azzurro in disperata e felice uscita su Zampagna. Rischia sul fuorigioco, il Napoli anche perchè al centro della terza linea (Fresi e Quiroga) vince ancora la lentezza. Una doppia fiammata quella del Perugia, sino a quel punto aggredito (beh, aggredito forse è troppo) da Stellone e da Bellucci. Però senza fortuna e senza mira. Come a dire tiene palla, il Napoli; si tiene corto quanto occorre, ma non morde l'avversario come e quanto dovrebbe. Fors'anche perchè da destra c'è poca assistenza da parte di Saber, stranamante frenato sul suo lato. Comunque sia, nella sfida col Perugia almeno per un po' il Napoli fa la sua figura. Ben altra squadra, in campo, rispetto a quella schiaffeggiata a Biella, per capirci. E nessuno dica che da allora son passati quattro giorni perchè sono stati quasi tutti giorni di vacanza. O forse il segreto è proprio questo? Napoli meno stanco e quindi più vivace? Può darsi, anche se, pur muovendosi meglio e amministrando meglio le giocate, il Napoli difetta ancora in "peso", "spessore" ed esperienza. Colpa della preparazione ancora a metà strada, ma pure segnale evidente dell'incompletezza della formazione e dell'assenza di quei due o tre buoni - ma veramente buoni - giocatori senza i quali saranno seri guai.
In definitiva, un Napoli sveglio quello che perde col Perugia. Che, poveretto, vince ai rigori, ma ha molti più problemi degli azzurri. Azzurri che poi, nella seconda gara, quella col Catania, cambiano mezza squadra e s'arrendono in fretta ai lanci lunghi, alla velocità e al contropiede di chi gli sta di fronte. Prende un gol, il Napoli, ma potrebbe prenderne altri tre. È' lento, impacciato ed ha paura pure dell'ombra sua. Di questo secondo Napoli c'è poco da salvare. Anzi, non c'è proprio nulla. L'ammette anche l'allenatore azzurro: "Benino il primo tempo, da buttare l'altro. Forse non riesco a spiegarmi, chi lo sa", commenta desolato Zeman. Nell'ultima gara - quella per il trofeo - vince ai rigori il Catania (4-3) contro il Perugia (era finita 1-1 dopo 45’, gol di Capparella e di Liverani su rigore). Il triangolare, dunque, va al Catania. Il Perugia è secondo. Il Napoli terzo. Ma erano solo tre le squadre in campo.