7 Agosto 2000: A Biella gli azzurri incappano nella seconda sconfitta..... ma è ancora calcio estivo! Tabellini ed interviste.
Cronaca ||
07/08/2000
NAPOLI 1 / BIELLESE 2
BIELLESE (4-4-2): Mordenti (st Gerardi), Biava (st Pellerei), Caponi (st Milani), Barison, Mazzia, Coletto, Schiavi, Col, Sanguinetti (st Desideri), Maffeis, Di Sabato.
NAPOLI pt (4-3-3): Mondini, Saber, Fresi, Troise, Russo, Vidigal, Paquito, Jankulovski, Stellone, Stojak, Bellucci.
NAPOLI st (4-3-3): Coppola, Urso (20' Afolabi), Baldini, Quiroga, Malafronte, Pecchia, Bigica, Magoni, Stellone (21' Di Napoli), Stojak (20' Floro Flores), Bellucci.
ARBITRO: Cuttica di Alessandria.
RETI: 34' e 42' st Desideri, 43' st Floro Flores
Seconda sconfitta consecutiva nella marcia verso gli impegni ufficiali del Napoli. Contro una compagine di C2 i Partenopei denunciano una forma fisica provata dalla dura preparazione, guai se non fosse così, che non aiuta certo contro degli avversari già pronti al debutto in Coppa Italia di Domenica 13 agosto. Certo i tifosi vorrebbero vittorie e gol già dalle amichevoli di agosto ma il duro lavoro svolto dalle squadre di Zdenek Zeman durante la fase precampionato ha sempre portato i suoi frutti dunque.....
Al termine dell'incontro nel consueto incontro con i giornalisti il tecnico ha risposto ad alcune domande; eccole nell'articolo di Francesco Marolda dalle pagine de "Il Mattino".
da Il Mattino di lunedì 7 agosto 2000.
Zeman: il mio Napoli ha bisogno di tempo
Gli azzurri sconfitti anche a Biella, l’allenatore: la squadra è ancora da costruire
Sotto anche stavolta. Sotto anche a Biella. Lento e frastornato, il Napoli s'arrende pure all'avversario di C2. Ma Zeman - festeggiato a lungo dai tifosi azzurri a Biella - scrolla le spalle, guarda al di là di tutto e tutti e non si scompone più di tanto.
"Ci sta. Può capitare. Questa è una squadra che si sta formando da capo. È normale, in questo momento, che non tutto vada al meglio", dice.
Ma stavolta Zeman si spinge anche più in là. E ammette l'insoddisfazione. "Oggi - afferma - nel primo tempo mi aspettavo di più. Invece la squadra non ha fatto quello che doveva fare".
Cerchiamo una ragione: si può parlare di stanchezza?
"Si dice sempre così in queste occasioni, ma a me non va. Perchè anche quando si è stanchi si dev'essere in grado di avere le idee giuste. Invece - ripete Zeman - questo nel primo tempo non c'è stato".
Ancora un passo indietro, allora?
"Un passo indietro? Forse. Il fatto è - spiega - che prendiamo gol sempre nello stesso modo: ci facciamo sorprendere dalle palle lunghe. È accaduto col Borgosesia e stavolta è accaduto ben due volte".
E la cosa è già preoccupante?
"No, non sono preoccupato. La ragione? Oggi giochiamo in venticinque. Chi entra, appena comincia a capire com'è che deve giocare è costretto a lasciare il posto a un altro. Ma è necessario che io faccia giocare tutti. Queste partite mi servono anche per valutare i singoli. Per capire a che punto siamo e poi per prendere certe decisioni".
Venti giorni di lavoro intenso e sette amichevoli contro avversari di categorie diverse. Possibile un bilancio, seppure limitato e provvisorio?
"Venti giorni di ritiro e ne mancano altri venti. No, niente bilanci. C'è solo da lavorare. E tanto".
D'accordo, nessun bilancio, ma almeno qualche riflessione è consentita?
"Beh, pensando ai singoli sono contento di quello che si sta facendo. Ora, però, bisogna trasformare i singoli in una squadra che produca gioco, che si capisca e che collabori".
Squadra, giusto. Ma perchè il Napoli diventi una squadra non più a rischio occorrono rinforzi. Scusi, Zeman, anche lei è in attesa dei denari che il Napoli potrebbe ricevere da Stream?
"Il nostro non è un problema di denari - afferma il boemo -. Si sa, infatti, che non potremo mai permetterci di comprare giocatori da 100 o 150 miliardi. No, noi dobbiamo essere capaci di cercare e di ingaggiare giocatori che nel giro di un paio d'anni varranno 100 e più miliardi".
Torniamo alla partita. Primo tempo al di sotto della sufficienza. E il secondo, quando, tranne l'attacco, il Napoli è cambiato?
"Nel secondo tempo la squadra ha cercato di più il gol ed ha creato qualche occasione in più. Ma capisco i problemi che ora la squadra ha. Qui - ripete Zeman - è cambiato tutto: ci sono tanti giocatori nuovi e anche i vecchi stanno cambiando gioco. Ci vorrà tempo per far tornare i conti. Ma poichè il tempo c'è, io non andrò di fretta".
Ma tra Zeman e la squadra le cose come vanno?
"Io credo bene, visto che nessuno si lamenta e tutti cercano di fare quello che gli si chiede fare".
Già, però le "lezioni" di Zeman spesso creano problemi, sono difficili da entrare nella testa...
"Ma questo non è vero. Io - spiega con un mezzo e sibillino sorriso l'allenatore -, cerco di fare le cose nel modo più semplice possibile. Ma i giocatori - concetto generale, questo - sembrano fatti apposta per far diventare complicate anche le cose più semplici e più elementari".
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