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Notizie

7 Ottobre 1999: Zeman va al Fenerbahce....tutti gli articoli della Gazzetta dello Sport in merito.........in bocca al lupo Mister...sarà un onore seguirla nuovamente sui campi.........

Cronaca || 07/10/1999

E così rivedremo il nostro Mister sui campi di calcio......certo sarà dura seguirlo in Turchia, ma contate su di noi!!!!!!!!! Mister...in bocca al lupo!!!!!

Riportiamo qui di seguito tutti gli articoli comparsi sulla Gazzetta dello Sport del 7 Ottobre 1999.



da La Gazzetta dello Sport di Giovedì 7 Ottobre 1999

Il tecnico che ha guidato Lazio e Roma torna clamorosamente sulla scena grazie a una squadra di Istanbul Zeman "brucia" Scala

Il boemo in Turchia, al Fenerbahce, il club che aveva quasi ingaggiato l’allenatore italiano
I turchi hanno cambiato idea perché Scala chiedeva un contratto biennale. Zeman ha firmato un’intesa preliminare per 8 mesi: guadagnerà circa 4 miliardi. Sabato il boemo sarà a Monaco per Germania-Turchia


Doccia fredda per Nevio Scala. Mentre il tecnico veneto aspettava la conferma di un appuntamento pomeridiano a Milano, il presidente del Fenerbahce s’è trasferito a Roma per definire un pre-contratto con Zdenek Zeman, il tecnico boemo che nel giugno scorso s’era separato dalla Roma.
Il colpo di scena è maturato nella notte. Quando ormai l’intesa con Scala sembrava trovata, il presidente Aziz Yildirim ha fatto importanti valutazioni sulla durata del contratto abbozzato con il tecnico di Lozzo Atestino. Il presidente del club rivale del Galatasaray, infatti, ha spiegato così il suo cambio di marcia: "A marzo potrei lasciare il Fenerbahce, l’ho detto da tempo. Il signor Scala, invece, legava la sua firma ad un’intesa biennale. Così abbiamo optato per Zeman che per sua abitudine firma soltanto contratti per una stagione".
E in effetti già alle prime ore del mattino il presidente Yildirim ha ricevuto Zeman nella hall dell’hotel Excelsior, uno dei simboli di via Veneto. La firma del pre-contratto è avvenuta poco dopo, alla presenza di Celaleddin Bilgic, regista dell’operazione. Per i prossimi 8 mesi Zeman percepirà 4 miliardi di lire. Esattamente il doppio di quanto aveva pattuito con Sensi per questa stagione. A scanso d’equivoci subito dopo il tecnico boemo ha chiamato la Roma per informare i dirigenti giallorossi del suo nuovo rapporto di lavoro. Sabato sarà a Monaco di Baviera per vedere all’opera la Turchia. E sarà un test significativo, visto che nella nazionale turca sono convocati 8 giocatori del Fenerbahce, di cui 6 giocheranno. E lunedì Zeman sarà ad Istanbul per la presentazione. Per ora il boemo si trasferirà da solo, lascia la famiglia a Roma. Il presidente Yildirim gli ha già messo a disposizione una villa sul Bosforo per soddisfare la sua nota predilezione per il mare. Senza contare che avrà a disposizione anche un autista. Il suo debutto sulla panchina del Fenerbahce è previsto per il 16 ottobre, nella delicata trasferta di Trebisonda contro il Trabzonspor. Zeman, ovviamente, si porterà dietro Vincenzo Cangelosi, il suo fido secondo.
Ma come l’ha presa Scala? Il tecnico veneto è amareggiato, ma evita polemiche: "Ho visto il presidente del club turco lunedì a Venezia e dopo un incontro cordialissimo ho chiesto 24 ore per riflettere. Ieri alle 10.30 ho dato la mia disponibilità, nonostante avessi qualche dubbio nel prendere una squadra a campionato iniziato. In apparenza i miei interlocutori sembravano soddisfatti, ma poi nel pomeriggio mi hanno comunicato ufficialmente che intendevano avvalersi di un altro allenatore". L’ex tecnico di Parma e Borussia conferma la versione del Fenerbahce: "Io chiedevo un biennale, mentre l'altro allenatore ha firmato per 8 mesi. Ciò ha pesato nella scelta".
Per Scala in Turchia "Zeman può fare benissimo anche se incontrerà difficoltà legate alla lingua. Il Fenerbahce è la Juve locale: ribadisco ci sarei andato anche io".
Carlo Laudisa





Fumerà come un turco
Ma mangerà l’arrosto?


Lì fumano tutti. Sono stati istituiti anche corsi per imparare a fumare per corrispondenza. Fumano in diretta i conduttori dei telegiornali, le guardie forestali, i raccattapalle, i bagnini nelle piscine, gli autisti delle corriere con il finestrino chiuso. In Turchia, dal 5 aprile del 1998, si può fumare anche su Internet. Nelle tabaccherie non si fa la fila: è quasi sempre tutto esaurito.
Quando arriva a Istanbul, Zdenek Zeman esulta: questa è città del fumo, la mia città. Sfuma la trattativa con Nevio Scala? Ecco Zeman ed è subito fumata bianca. Gli alti dirigenti del Fenerbahce del boemo sanno tutto. Zona allegra, furore tattico, gioco arioso, gusto della battuta. Il suo è un calcio fatto di tanto fumo e poco arrosto? E allora? A volte un buon fumo è meglio dell'arrosto.
Il contratto è ricco, in linea con il mercato. Questi sono i costi, queste sono le richieste. Non si conoscono i dettagli, i particolari, i cavilli fumosi, ma stanno emergendo lentamente clausole precise: Zeman in panchina può fumare soltanto ventidue sigarette nelle partite di campionato, trenta nelle coppe e quarantotto (intervallo compreso) nel derby con il Galatasaray. Può fumare sotto la doccia e, ovviamente, nei bagni turchi. Quelli che stanno in panchina con Zeman sono tenuti a respirare il suo fumo e quello del suo vice. Il preparatore atletico è esentato, la sua razione di tabacco quotidiano passa a Zeman. Che, si sa, ha sempre avuto la delega della preparazione atletica.
Le marche delle sigarette sono qui omesse perché in Italia è vietato far pubblicità. Tanto a lui interessano solo le Marlboro. Sono passati i tempi di quando, in Sicilia, si accontentava delle Alfa e delle Nazionali semplici senza filtro. Non si sa se nelle clausole abbia inserito anche un pacchetto di polemiche da consumarsi più avanti con il Moggi turco, il Lippi di Ankara o il Del Piero del Bosforo. Si sa che ha portato con sé, oltre alle cassette di Tullio Solenghi, due massime sul fumo. La prima di Mark Twain: la cosa più facile che abbia mai fatto in vita mia è smettere di fumare: dovrei ben saperlo, l’ho fatto un migliaio di volte. L’altra di Woody Allen: ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.
Germano Bovolenta




E’ il secondo "italiano" ad allenare in Turchia


(f.v.) Zeman è boemo, ma vive in Italia da 30 anni e ha sempre allenato da noi. Zeman entra quindi nel gruppo degli italiani emigranti. Uno dei primi fu Sandro Puppo, che negli anni 50 lavorò proprio in Turchia. Poi Mario Astorri vinse 2 titoli danesi (Akademik ’67 e KB Copenaghen ’74). Nell’84-85 Enzo Ferrari guidò il Saragozza. Negli anni 90 il "diluvio": Trapattoni al Bayern, Bigon al Sion, Scala a Dortmund, Capello al Real, Maifredi in Tunisia e Spagna, Ranieri a Valencia e Madrid (Atletico), Scoglio c.t. Tunisia, Dossena c.t. Ghana, Sacchi all’Atletico. Oggi, dopo gli esoneri di Materazzi (ex S. Lisbona) e Sandreani (ex Tenerife) ed esclusi i c.t., all’estero ci sono Ranieri (Atletico), Vialli (Chelsea), Sonzogni (Lugano) e Morales (De Graaf, Olanda).




ALLA SCOPERTA DEL FENERBAHCE
L’ambiente è surriscaldato
Se perdi, i tifosi ti assediano


ISTANBUL — Il Fenerbahce è contento di aver preso Zeman come allenatore. Aziz Yildirim, il presidente multimiliardario del Fenerbahce, ha detto ieri ufficialmente che Zeman è il nuovo allenatore per questa stagione. Il Fenerbahce gli verserà quasi quattro miliardi da qui a giugno. Secondo il presidente è stata fatta la scelta migliore. Scala aveva chiesto un contratto pluriennale, cosa non accettabile per la squadra turca.
Il Fenerbahce è la squadra più ricca della Turchia, ha avuto sempre presidenti danarosi e ogni anno cambia allenatore. Una squadra ricca di storia: 13 i campionati vinti, come il Galatasaray, i colori sono gialloblù. L’attuale presidente, Aziz Yldirim, è un architetto che lavora per la Nato e ha molte possibilità finanziarie. Il Fenerbahce quest’estate ha pagato circa 50 milioni di dollari per sei giocatori: il difensore turco Alpay, gli attaccanti africani Preko e Olare, il centrocampista ghanese Johnson, il fantasista turco Serge e ha prolungato il contratto del sudafricano Moshoeu per un altro anno. In organico c’è anche il portoghese Manuel Dimas (ex Juventus).
Questa squadra ha molti tifosi in Turchia, ma di sangue caldo: se il Fenerbahce perde una partita i giocatori e l’allenatore tornano a casa accompagnati dai poliziotti. È successo anche il 30 settembre scorso quando fu eliminato in casa dalla coppa Uefa per 2-0 con l’MTK Budapest. Il Fenerbahce aveva pareggiato per 0-0 nell’andata fuori casa e tutta la Turchia aspettava una qualificazione. Ma dopo lo 0-2 e l’eliminazione, l’allenatore Ridvan Dilmen si è dimesso e i giocatori sono rientrati sotto la scorta di duemila poliziotti.
I tifosi non sopportano la sconfitta, la squadra deve sempre vincere. Secondo il presidente Yildirim l’unico obiettivo è quello di essere campioni quest’anno, "altrimenti Zeman ed io ce ne andremo a casa". Adesso il Fenerbahce è al secondo posto con 11 punti, dietro al Galatasaray con 12 punti. Il Fenerbahce aveva tentato due anni fa di convincere Ancelotti, ma la risposta era stata negativa.
Ai tifosi di questa squadra piace di più il risultato del bel gioco. Ci sono otto giocatori del Fenerbahce che giocano in nazionale e altri sei stranieri di buona qualità. Zeman sarà sabato a Monaco di Baviera per Germania-Turchia.
Selcuk Manav




POCHE PAROLE, COME SEMPRE
Il tecnico sceglie lo schema-catenaccio
"Non posso dire nulla, niente è ufficiale"


ROMA — La prima giornata da ex disoccupato inizia tardi per Zdenek Zeman. Il tecnico boemo, che nella notte aveva gettato le basi per il contratto preliminare che lo lega per un anno alla squadra turca del Fenerbahce, esce di casa che il sole è già alto. Solita passeggiata attraverso le strade del quartiere Fleming in cui si trova la sua abitazione, solita sosta al bar che da cinque anni, da quando cioè lasciò Foggia per la capitale, è teatro delle sue colazioni.
Tutto, insomma, come se niente fosse. Comprese le sue dichiarazioni. Improntate su un difensivismo che è l’esatto opposto del suo credo calcistico. "Non posso dire nulla, perché non c’è ancora niente di ufficiale. Parlerò soltanto quando avrò qualcosa di concreto da raccontare". Si fa prudente Zeman, che evidentemente vuole aspettare la firma del contratto definitivo prima di illustrare la sua nuova sfida.
Ma il sorriso, più eloquente di tante parole, lo tradisce. É tornato luminoso e beffardo, dopo i mesi difficili seguiti alla mancata riconferma sulla panchina della Roma che tanto lo ha amareggiato. Proprio come ai tempi di Zemanlandia, quando il suo Foggia impertinente faceva tremare le grandi del campionato, o come quando con il suo gioco spettacolare era riuscito a sedurre prima il popolo biancazzurro e poi quello giallorosso.
Un sorriso rivelatore di una realtà che, peraltro, a Istanbul nessuno più nasconde. "In Turchia dicono che sono già l’allenatore del Fenerbahce? Vedremo. Se è vero, lo saprete molto presto". Ma poi precisa: "Ho sempre detto che non avrei alcun problema a fare un’esperienza sulla panchina di una squadra straniera". Il momento è giunto. Ancora qualche passeggiata per le strade di Roma, ancora qualche colazione al bar preferito e poi, dalla prossima settimana, Zemanlandia si trasferisce a Istanbul.
Stefano Cieri




STUPORE A ROMA Sensi felice: "Incanterà anche Istanbul"
Totti sorpreso: "Che scelta coraggiosa"


ROMA — A Roma la notizia della pista turca di Zeman ha un effetto strano. Lascia incredulità, stupore, quasi non ci si crede. Anche perché in molti erano sicuri che Zeman stesse firmando per un noto club italiano. Franco Sensi, presidente della Roma che suscitò non poco scalpore con la decisione di affidare al boemo la panchina giallorossa dopo il divorzio non certo indolore del tecnico dalla Lazio, non fa fatica a sottolineare i meriti del boemo.
"A lui la Roma deve il salto di qualità, l’ingresso nei club competitivi — ammetteva appena saputa la notizia —. Del resto l’avevo detto già da tempo che avrebbe trovato una squadra all’estero prima o poi. Io sono felicissimo, così ha sconfitto la noia del dolce far nulla. Zdenek è un professionista serio, senza campo non ce lo vedevo proprio. Credo che farà bene, il calcio turco lo conosco un poco visto che impegni di lavoro mi legano ad alcuni imprenditori di Istanbul impegnati nel calcio. Istanbul è una città di 12 milioni di abitanti, che vuole investire nel pallone. Sono convinto che Zeman affascinerà, col suo gioco, anche i turchi".
Zeman era legato a Sensi anche da un accordo sulla parola che scadeva nel 2000. Un accordo non scritto, che Sensi ha comunque onorato. "Era un impegno morale che non potevo dimenticare, la parola d’onore vale più di mille firme non scritte e cavilli giuridici", commenta il presidente giallorosso.
A Trigoria, ultima sede di lavoro del boemo, i senatori non ci sono: i nazionali sono partiti tutti, i brasiliani sono andati ad Amsterdam per giocare contro l’Olanda e gli italiani sono con il c.t. Zoff a preparare la partita in Bielorussia. Totti, invece, è a casa per curarsi la pubalgia. L’attaccante giallorosso rinnova la sua stima al boemo e la sua meraviglia per la scelta.
"Io con Zeman mi sono sempre trovato bene, come del resto ora vado d’accordo con Capello. A Zeman, però, devo il lancio definitivo nel calcio che conta, la consacrazione a tutti gli effetti. I due anni con lui sono stati importanti. Ma mi stupisce il fatto che possa essere andato in Turchia, a lavorare in un campionato e con un calcio di cui, per quanto mi riguarda, so pochissimo. Quindi si tratta di una scelta coraggiosa, come del resto puoi aspettarti da un personaggio speciale come Zeman. Comunque, se devo dirvi la verità, a questa cosa crederò soltanto quando le immagini televisive mi mostreranno di nuovo Zeman in panchina, con la sigaretta tra le mani, alla guida del Fenerbahce". Gaetano Imparato




Nipote di Vycpalek
il suo boom a Foggia


Zdenek Zeman è nato a Praga il 12 maggio 1947. Nipote di Cestmir Vycpalek, ex allenatore della Juve, si è trasferito in Sicilia, ospite dello zio, a fine anni Sessanta. Calciatore dilettante, istruttore di educazione fisica, tecnico di pallavolo: questo il curriculum dei suoi primi anni italiani. Nel calcio Zeman ha cominciato ad allenare al Palermo ( giovanili, 1981-1983). Poi la scalata: Licata (C2 e C1 1983-1986, con una promozione in C1), Foggia (C1 1986-87, esonerato), Parma (B 1987-88, esonerato), Messina (B, 1988-89), ancora Foggia (B e A 1989-1994, una promozione in A), Lazio (A 1994-1997, esonerato), Roma (A, 1997-1999, mancata riconferma). Nell’estate ’98 Zeman ha di fatto aperto il caso-doping nel calcio con una serie di clamorose dichiarazioni.