25 agosto 1998. La Procura Antidoping del Coni conclude l’inchiesta e dichiara che non si puo’ parlare di doping(i medicinali usati non facevano parte delle tabelle con i prodotti all’indice; ndr) ma di abuso di medicinali.
Doping ||
25/08/1998
L’Espresso del 20-08-1998
Inchiesta conclusa
Non si è provata l’ esistenza del doping nel calcio, ma è indiscutibile l’ esistenza di un uso indiscriminato dei farmaci che, seppur leciti, potrebbero per un verso far migliorare le prestazioni degli atleti e per l'altro mettere in pericolo la loro salute.
Cosi’ si conclude dopo 14 giorni di inchiesta e 33 audizioni, che hanno visti sfilare davanti alla procura alcuni tra i piu’ noti protagonisti dell’ Italia calcistica, giocatori, medici, allenatori e dirigenti(anche se non sempre invitati…..)
"All'unanimita' - ha dichiarato il capo della procura, l'Avv. Ugo Longo - abbiamo raggiunto le nostre conclusioni. Crediamo di poter affermare serenamente che nel calcio non esiste il fenomeno del doping. Allo stesso tempo, pero', e' bene segnalare l'esistenza di un allarme: un agonismo esacerbato potrebbe portare a un indifferenziato aumento delle sostanze note come integratori che a loro volta possono permettere agli atleti di migliorare le performance ma dall'altro ne mettono in pericolo la salute".
Longo ha poi aggiunto: "Il problema riguarda un uso indiscriminato di farmaci e crediamo sia interesse di tutti, soprattutto dei calciatori, avere dei parametri di riferimento". "Abbiamo segnalato alcune perplessita' - ha dichiarato Longo - che poi sono le stesse di illustri farmacologi in merito a sostanze come la creatina e gli aminoacidi ramificati. Del resto sull'uso dei farmaci indagano tre uffici di procura".
La procura antidoping del Coni, conclude auspicandosi interventi chiarificatori per la regolamentazione nell’ uso dei farmaci: "La Procura si fa portavoce della necessita' di chiarezza in merito all'uso delle sostanze ritenute lecite dagli stessi protagonisti del mondo del calcio. La chiarezza e' necessaria perche': le opinioni dei medici sportivi sono differenti tra loro e perche' resta da stabilire l'effettiva utilita' delle sostanze (creatina, aminoacidi ramificati) per i calciatori".
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