12 agosto 1998. Zeman da Guariniello
Doping ||
12/08/1998
ZEMAN IN PROCURA
Torino 12-08-1998
L'audizione di Zdenek Zeman e' durata due ore e mezza. Pochi minuti dopo le 13,30 l'allenatore della Roma ha lasciato la procura presso la pretura a bordo di un'auto. Al colloquio erano presenti oltre al procuratore Guariniello,un maresciallo dei Nas e un ispettore del nucleo di polizia giudiziaria presso la pretura. L’interesse del magistrato torinese si è indirizzato non tantoverso la possibile manipolazione dei risultati agonistici grazie all'assunzione di determinate sostanze, quanto ai prevedibili danni alla salute che tali farmaci possono causare. L'ipotesi di reato su cui lavora e' quella prevista dall' articolo 445 del codice penale, che punisce la somministrazione di medicinali in modo pericolso per la salute pubblica (pena da sei mesi a due anni di reclusione). Tornato nella sede del ritiro giallorosso, a Predazzo, il tecnico Boemo ha tenuto una conferenza stampa: "sono contento che il magistrato abbia ritenuto interessante l'incontro che ho avuto oggi a Torino, ma non era un colloquio in quanto ero presente in veste di persona informata dei fatti e al magistrato ho raccontato i miei fatti". Sull'effetto dell'incontro, l'allenatore afferma di aver "sempre pensato che se i magistrati aprono un'inchiesta non lo fanno per scherzo". Il boemo racconta poi la sua "fuga" dalla pretura di Torino, dribblando i giornalisti che lo aspettavano all'uscita: "non ho depistato nessuno, me ne sono semplicemente andato perche' volevo fare l'allenamento, che e' la mia principale attivita". Sempre sicuro, Zeman, sulla valenza delle dichiarazioni finora fatte circa il possibile utilizzo nel calcio di farmaci a supporto della preparazione atletica. "Se faccio una cosa la faccio perche' penso sia giusto farla , se ho detto queste cose e' perche' voglio bene al calcio, perche' voglio che vada avanti. Non ho niente da aggiungere: chi ha capito, ha capito. Ripetendo le stesse cose non si fanno capire meglio, soprattutto quando uno e' duro". A chi gli chiede se vi e' stata alcuna diretta attestazione di stima Zeman risponde: "No sinora non ho ricevuto nessuna telefonata , le conclusioni traetele voi. Io parlo come persona che vuole bene allo sport. Non sono uno scienziato e non so nulla. Io vi parlo da ignorante cui si da' tutto questo peso per cose di cui hanno parlato scienziati. Sono molti ad avere detto queste cose prima di me, ma non sono stati presi nella giusta considerazione. Tutto cio' mi sembra sbagliato". Il tecnico non si sbilancia sui nomi tirati in ballo: "ce ne sono troppi. Basta stare piu' attenti a questo settore e questo non spetta a me". Circa gli incontri di oggi alla procura antidoping di Roma, Zeman non mostra sorpresa per la presenza di Moggi al palazzo del Coni. "Lui rappresenta la Juventus, una squadra italiana importante e presumo possano aver parlato della Coppa dei campioni o del futuro. Non mi pare nulla di strano che possa aver discusso di qualche esigenza". Qualche giornalista gli fa notare che Moggi appariva nervoso, la replica di Zeman è disarmante ,come sempre,: "e' un periodo che a Roma si vive male, fa troppo caldo". L’ ultima affermazione del mister racchiude il suo pensiero: "La mia preoccupazione e' che si assista ad una escalation dell'utilizzo di sostanze farmaceutiche senza poi capire a che punto possa finire questo fenomeno".
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