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Notizie

26 Luglio 2000: Ieri si è svolta la seconda uscita stagionale del Napoli. Tabellini e commenti.

Cronaca || 26/07/2000

NAPOLI 10 / EVANCON 0

NAPOLI
1°tempo Coppola, Urso, Baldini, Troise, Afolabi, Pecchia, Matuzalem, Jankulovski, Stellone, Amoruso, Di Vicino.
2°tempo Coppola ( 15’s.t. Visconti), Malafronte, Caruso, Fresi, Russo, Magoni, Paquito, Bigica, Floro-Flores(26’ s.t. Di Napoli), Stojak, Bellucci. All. Zeman
RAPPR.EVANCON
1° tempo Dal Bosco, Dherin, Godioz, Perdomenico, Giovenzana M., Micheli, Christille, Saracco, Ussin, Semeraro, Iachi.
2° tempo Giovenzi, Giovenzana S., Finesso, Artaz E., Artaz N., Muscarà, Challancin, Ferrari, Dalto, Dherin, Semeraro. All. Chiabotto.
Arbitro: Chiocca di Aosta
Marcatori: 5 pt Pecchia, 9 pt Amoruso, 23 pt Stellone, 26 pt Afolabi, 4 e 28 st Stojak, 15 e 22 st Bellucci, 22 st Floro-Flores 26 st Paquito
NOTE: Spettatori paganti 62 per un incasso di 620.000 lire. Al 35' si è infortunato Stojak (ferita cuoio capelluto)



da Il Mattino di Mercoledì 26 Luglio 2000

Napoli, dieci gol e primi sorrisi


DALL'INVIATO A BRUSSON
VITTORIO RAIO
Dieci gol e quattro pali. Il Napoli travolge l'Evancon Montana. Niente di speciale, sia chiaro. Perché a Zeman non interessavano granché i gol, perché la caratura degli avversari era estremamente modesta. Va, invece, messo in evidenza un altro aspetto. Il Napoli di Zeman manda in gol un po' tutti: dieci reti, otto goleador. Non c'è stato chi ha realizzato quattro o cinque reti. Non c'è stato chi, approfittando del dilettantismo degli antagonisti, ha fatto il pieno di gol. No, il gioco corale della squadra ha fatto sì che un po' tutti andassero alla conclusione. Non a caso, a fine gara, quando Bellucci esprime la sua gioia per la doppietta, fa sapere: «Zeman vuole che tutti dobbiamo difendere e tutti dobbiamo attaccare. È questo uno dei primi concetti che lui ci ha manifestato durante il colloquio avuto in mattinata». Tutti uniti per formare un solo blocco. Il gioco individuale non piace al boemo. La squadra, pardon, le squadre (il tecnico ha schierato due formazioni diverse nei due tempi), per quelle che erano le loro attuali capacità, hanno giocato in tal senso. Tutti per uno, uno per tutti.
Quali le novità piacevoli emerse nelle due formazioni? Un Baldini che ha giocato con l'ardore di una finale di Champions League; un Matuzalem che detta ritmi e gioco alla squadra, stazionando dinanzi alla difesa; un Urso vivace ed intraprendente; un Pecchia, che fin quando le gambe non sono diventate dure, ha dato dinamismo alla manovra; Amoruso, Stellone e Bellucci, apparsi già incisivi quanto disponibili al sacrificio.
«Non posso che essere soddisfatto tenendo presente che avevo parlato degli schemi ai ragazzi solo dieci minuti prima della gara - dice Zeman -. Segnare tanti gol non mi interessava. Ho guardato, invece, come i ragazzi tenevano la posizione, come ognuno aveva i suoi punti di riferimento, come trovavano gli spazi. Si sono applicati abbastanza bene. Abbiamo il vantaggio che il campionato inizierà ad ottobre: io non ho fretta tenendo presente che devo lavorare su un gruppo nuovo, con tanti giovani».
Prima dell'incontro, Zeman era tornato a parlare di Roberto Baggio, del ventilato interessamento del Napoli. «È un capitolo che non ho mai aperto. Il Napoli ha fatto dei programmi secondo le proprie esigenze. Io ho rispetto delle difficoltà economiche e non voglio che altri non le rispettino». Ma se Baggio venisse, lei lo farebbe giocare? «Baggio è un talento che può giocare in qualunque squadra, ma, oggi, il Napoli non può permettersi Baggio».
È dunque solo un problema di soldi? «È un problema di programmazione. Il Napoli ha altri problemi da affrontare. C'è un ruolo scoperto».
Riferendo solo una parte delle dichiarazioni dell'onorevole Mastella, uno dei due vicepresidenti del Napoli, viene detto a Zeman che «Mastella vorrebbe Baggio nel Napoli». Zeman non sa e replica con garbo: «Ognuno è libero di dire quello che vuole. Lui valuta dal suo punto di vista, io dal mio». Per la verità, Mastella aveva affermato: «Se l'arrivo di Baggio collima con le esigenze dell'allenatore, del bilancio e del calciatore stesso, possiamo percorrere questa strada». Strada, al momento, impercorribile. L'ha ribadito Ferlaino, è stato chiaro Zeman. Baggio è un grande, ma si può pensare ad un calciatore che guadagna cinque miliardi all'anno, quando c'è un organico da completare, quando si dice «abbiamo speso circa 40 miliardi per fare la squadra»?