Intervista a Mister Zeman di Mario Canfora su La Gazzetta dello Sport
Cronaca ||
20/02/2010
«Napoli in alto che sorpresa. E’ da 4 posto»
Il calcio gli manca, eccome.Gli manca la ribalta, l’essere protagonista. In una piovosa mattinata romana, Zdenek Zeman arriva verso la fine dell’Electric Tour Citroën della casa francese. È curioso, arrivato apposta per vedere un modello
elettrico fatto per la città.
«Parliamo un po’ della nuova tecnologia? Di calcio no, non si preoccupi», gli fanno i colleghi del settore. E lui, invece: «Di calcio no? E perché mai? Parliamone pure».
La gran rincorsa della Roma e l’Interchecomunquetiene botta: chi vincerà lo scudetto?
«La Roma in Italia sta andando alla grande, ma non basterà: da quattro anni il campionato è segnato in partenza. L’Inter è di un altro pianeta. La Roma arriverà seconda, sicuro. Il Milan si è tirato fuori, poi quarta può arrivare chiunque, da Napoli e Sampdoria che occupano appunto la quarta piazza, fino al Genoa, nono: possono farcela tutti».
Che cosa ha più della Roma, l’Inter?
«Rosa, qualità tecniche, organizzazione, società. Tutto meno un giocatore. Se avesse pure quello non si scenderebbe nemmeno in campo».
Parla forse di Totti?
«Certo, lui è straordinario, è l’arma in più anche se dopo oltre 15 anni di carriera ad altissimo livello accusa un po’ di acciacchi fisici. Ma è ancora un grande».
La elogia, ma sembra quasi che l’Inter non le piaccia.
«Confermo: vederla giocare non mi dà alcuno stimolo. Non è mica come il Real o il Barcellona. Insomma, spettacolo zero. Neppure la Roma mi piace come gioco, a dire la verità. Però è più pratica».
Che dice di Mourinho?
«Grande comunicatore, dice sempre quello che pensa: in questo mi assomiglia. Difende sempre la squadra, poi pensa subito ad attaccare gli altri: fa parte del gioco».
Lei ha allenato pure il Napoli, anche se per pochi mesi: si aspettava di vederlo così in alto in questo campionato?
«No, mi ha sorpreso, può finire quarto: a proposito, a chi sostiene che manca di una punta vera, rispondo che invece andrebbe rinforzata la difesa, c'è poca gente portata a costruire la manovra».
Ha visto le polemiche sul rigore a Del Piero? Degli arbitri si lamentano di nuovo quasi tutti.
«Sembra che non sia cambiato nulla rispetto agli ultimi anni. Queste ultime giornate lasciano forti sospetti. Almeno domenica l’hanno toccato, ma il rigore che Del Piero ebbe contro la Lazio fu assurdo. Sarà il caso,ma quando certi fischi accadono per due volte di fila in casa, uno poi è portato a pensare male».
Restiamo in tema Juve: Ferrara ha pagato per tutti?
«Non lo so, dico che Ferrara doveva crescere, si diventa grandi allenatori facendo la gavetta, è stato e sarà sempre così».
Prima diceva di Totti, a Roma sulla sponda opposta c'è Zarate che ha qualche problema.
«Zarate è un campione, uno da 20 gol a stagione. Se si è fermato a due, non è colpa sua».
E allora la colpa la diamo a Ballardini?
«Sono gli allenatori che rendono grandi i giocatori: lui, da quello che ho letto, aveva qualche problema con lo spogliatoio,
fatto sta che con lui rischiava di retrocedere. Ora no, con Reja si salverà, ma ci sono tanti, troppi giocatori difficili da gestire».
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