Conferenza stampa prima di Bari - Brescia
Cronaca ||
10/03/2006
Fa sorridere anche quando non sorride. Trasmette ottimismo con la maschera muta, come chi ha capito che il calcio è una cosa seria finché diverte. Anche il giorno del debutto, anche la sera di una sfida crocevia come quella di Bari. Zdenek Zeman sa cosa fare. Al «San Nicola» questa sera porterà se stesso. Come a Roma, a Foggia, a Messina, a Lecce. Ovunque Zeman, con le stesse idee chiare e le stesse battute sapide che definiscono il personaggio e completano la sua filosofia di vita.
«Ho lasciato il mare, ma ho portato con me il sole - sussurra il tecnico boemo -. Vedete, a qualcosa sono servito… In questi giorni si è lavorato bene con il sole. Con la pioggia sarebbe stato peggio... Il campo ci avrebbe reso il lavoro più difficile. Sono contento. Abbiamo cominciato bene, era importante».
Zeman, quattro concetti di gioco in quattro giorni di lavoro: tutto liscio come l’olio?
«Difficile valutare dopo così poco tempo, ma il gruppo ha lavorato nella maniera migliore possibile. Adesso vediamo in partita, vediamo se i concetti si traducono in qualcosa di bello e utile sul campo».
Sul campo ci sarà posto anche per Di Biagio?
«Ho avuto Gigi a vent’anni nel Foggia. Poi a Roma. Sta invecchiando, come me. Normale».
Il capitano rischia il posto?
«Per me Di Biagio dovrebbe giocare sempre. Perché ha esperienza, perché sa più di tutti. Conosce il mio lavoro. In allenamento ho cercato di fare i doppioni per ruolo, mi mancava un mediano e ho spostato Di Biagio a centrocampo, ma in allenamento posso provare Di Biagio anche centravanti. In partita so cosa mi dà. Di Biagio è l’unico che, durante la gara, può aiutare i compagni a capire».
Sette punti dal secondo posto: difficile accontentare il presidente Corioni, che le chiesde la serie A senza passare dai play-off.
«Tanti punti da recuperare con tante squadre da superare: fra noi e il secondo posto ci sono altre due formazioni, Mantova e Cesena. Ci proviamo, chiaro. Cerchiamo di vincere tutte le partite a cominciare da Bari. Ma ciò che più conta è il gioco. I miei giocatori devono essere convinti, sapere cosa fanno e perché fino al novantesimo e oltre».
Il suo gioco richiede un notevole dispendio di energie: come sta il Brescia?
«Dal punto di vista fisico, non lo so. Non c’è stato tempo per fare test, abbiamo cominciato a lavorare in maniera diversa ma si è fatto poco. Il lavoro è stato tattico e la squadra ha risposto bene».
Piacevolmente sorpreso?
«Finora Brescia mi ha riservato solo note liete. Ottimi giocatori con caratteristiche adatte al mio gioco. Ottime qualità da tirar fuori e valorizzare. Certo, ho trovato una squadra triste per la partenza dell’allenatore precedente».
Maran in questi mesi si è fatto amare.
«Me ne hanno parlato solo bene. La squadra era triste, ma non mi posso lamentare. I giocatori comunque hanno dato il massimo, si sono messi subito a disposizione, compresi quelli un po’ infortunati. Milanetto, per esempio, ha fatto tutto nonostante i dolorini, ha lavorato dal primo giorno con la squadra soffrendo anche un po’».
Formazione top secret: Zeman tiene tutti sulla corda?
«Non si tratta di tenere i giocatori sulla corda. Si tratta di fare in modo che tutti siano pronti al punto giusto e al momento giusto. Io di solito dico la formazione un’ora e un quarto prima della partita. Ma ci sono le eccezioni. Questo è un caso eccezionale: sono nuovo, è la mia prima partita alla guida del Brescia. Devo spiegare a chi gioca quello che voglio, quello che chiedo».
Felice di ripartire da Bari? Visto il suo passato, sembra il classico segno del destino.
«Sono contento, sì, di ripartire dalla Puglia, una regione che mi porta bene. In Campania sarebbe stato peggio…».
Fra Napoli, Avellino e Salernitana ha raccolto poco. Con Foggia e Lecce la musica è stata ben diversa.
«Con il Foggia vincevo sui campi di Lecce e Bari. Con il Lecce ho vissuto un buon campionato. La Puglia mi porta fortuna, anche se Bari non è un campo facile. Con la Puglia ho un rapporto bellissimo».
Preoccupato dall’effetto «San Nicola»?
«Bari ha uno stadio bellissimo, ma gli stadi sono bellissimi con 60 mila persone dentro, non semideserti. A me piace il clima partita. Amo il clima di festa con una degna cornice di pubblico, perché la gente è la cosa più importante. Bari sarà triste per la classifica problematica. Vorrà dire che il Brescia cercherà di portare allegria giocando un buon calcio. Io voglio conquistare la gente. Voglio che i tifosi bresciani ci seguano con passione. Ma ai tifosi devi dare qualcosa sul campo per farli appassionare davvero».
Zeman, la gente è della sua parte?
«Da quando ho firmato il contratto con il Brescia ho ricevuto più di duecento messaggini. Mi hanno cercato anche persone che non sentivo da tanto, tanto tempo. Mi ha fatto molto, molto piacere. Ho ricevuto tanti auguri».
Come quelli di Luciano Moggi?
«No, questi ricevuti col telefonino negli ultimi giorni erano auguri veri».
Da Brescia Oggi di G. Paolo Laffranchi
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