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5 Maggio 2000: I giochi non sono ancora chiusi ed il Mister ha ragione....per l'ennesima volta....l'intervista del quotidiano 'La Repubblica' a Zdenek.

Cronaca || 05/05/2000

Eccovi una bella intervista a Zdenek....il calcio, ed il campionato italiano visti dal Mister.

da La Repubblica di venerdì 5 Maggio 2000

Zeman sceglie la Lazio
"Ma il calcio dov'è finito?"
Il duello scudetto visto dal tecnico boemo: un passato ingombrante e la solita sincerità


di GIULIO CARDONE
ROMA - "Io non ti conosco, io non so chi sei.". La voce di Mina nella segreteria telefonica di Zeman. "Mister, alzi la cornetta, parliamo di calcio". Lui alza.
"Dov'è il calcio? Io non lo trovo più".
Appunto. Però lo ammetta: questo duello Juve-Lazio elettrizza anche lei. Come finirà?
"La Lazio è messa meglio. La Juve ha perso una sola volta nelle prime 26 giornate, poi tre nelle ultime sei. E' un segnale inquietante".
Ma nel corso del campionato, chi ha convinto di più?
"La Juve ha scelto un gioco e un gruppo di giocatori, e ha sempre insistito su quello. Ha dimostrato solidità e continuità. La Lazio invece ha cambiato tanto, anche da una partita all'altra".
Poi Eriksson ha spento il frullatore.
"Infatti. Da cinque-sei partite gioca sempre con la stessa squadra e i risultati si vedono".
È il fallimento del turn over?
"Di sicuro non è facile, per i giocatori, cambiare ruolo ogni partita. E ogni volta trovare un compagno diverso accanto. Gli automatismi si perdono".
Ma i presidenti vogliono vincere tutto. Da qui la rotazione.
"Mica vero. I presidenti si accontentano di vincere una cosa, ma importante. Il problema è che vogliono farlo subito, non c'è tempo per programmare".
Ferguson non ha vinto niente per quattro anni, gli hanno dato fiducia lo stesso e alla fine è nato il grande Manchester.
"Era un altro calcio. Adesso non è più possibile, e bisogna adeguarsi".
Ma Juve e Lazio escono dalla mediocrità generale?.
"La Juve un suo gioco ce l'ha, anche se quest'anno le è mancato Del Piero. Cioè: Del Piero ha fatto cose utili, assist e rigori, però per un attaccante il gol è importante. Su azione hanno segnato 200 giocatori, tranne lui. E forse Peruzzi".
Miti vincenti si disperdono. Lippi e Capello non hanno risolto i problemi di Inter e Roma. E' convinto anche lei, come si dice adesso, che gli allenatori contano poco?
"La risposta ce l'ho ma non la dico".
Va di moda il centravanti-pivot in area di rigore. Ci sarà ancora spazio per i Montella, per i Salas e così via?
"Non è questione di uomini e di statura, ma di impianto di gioco. Se tra il centravanti piccolo ma rapido e il resto della squadra ci sono cinquanta metri, se lo isoli, se lo cerchi con lanci lunghi, chiaro che non funziona. Quel tipo di giocatore va esaltato con la partecipazione di tutti i compagni alla manovra".
Diceva del calcio che non si trova più.
"Ma magari è sempre stato così e non me ne sono accorto perché ci stavo dentro. Quando sei fuori ti accorgi della mediocrità. Però un paio di partite le salvo: Manchester-Real, ovviamente, e poi Milan- Inter di Coppa Italia, quella dell'andata in cui ogni azione era un gol o quasi (finì 3-2 per i nerazzurri, ndr). Ci sono stati tanti errori, è vero, ma almeno le due squadre hanno giocato un calcio offensivo. Si vedeva che non c'erano abituate, per questo gli veniva male".
La ricetta di Zeman contro la crisi del calcio italiano?
"Se ne parla tanto perché siamo usciti presto dalle Coppe e la nazionale non regala soddisfazioni. Ma la crisi è passeggera: in Italia ci sono i migliori giocatori del mondo, no?".
Il Valencia le piace?
"Ha indovinato due partite in casa, contro Lazio e Barcellona. Ma all'Olimpico e contro la Fiorentina non mi aveva impressionato affatto. Non dimentichiamo che il Barcellona quest'anno ha perso venti partite".
Consigli un giocatore da portare in Italia.
"Va di moda Gerard. Ma se Tommasi avesse sbagliato il gol che ha divorato lui all'Olimpico contro la Lazio, lo avrebbero crocefisso".
Vecchie passioni. Come Signori. Lei che lo conosce bene: con che animo affronterà la sua ex squadra, domenica?
"Con lo spirito di chi gioca nel Bologna. Ha fatto tanto per la Lazio, ora difende altri colori".
La Roma entra in Borsa. Cosa cambia?.
"Non capisco di Borsa. Qualcuno dice che non capisco nemmeno di calcio".
Altri invece pensano che finirà al Milan perché Berlusconi è affascinato dal suo gioco.
"Il Meazza è uno stadio carino, in effetti. Ma a Milano c'è tanta nebbia".
 

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