8 Gennaio 2000: Chiesto il rinvio a giudizio per Gianluca Vialli in merito alle dichiarazioni su Zdenek Zeman successive allo scoppio del caso doping.
Cronaca ||
08/01/2000
In attesa di conoscere le decisioni del GIP, apprendiamo con soddisfazione la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Gianluca Vialli. Troppe volte nel mondo del calcio si sono compiuti veri e propri atti di violenza, seppur verbali, senza che nessuno sia intervenuto..... speriamo che questo sia solo l'inizio.
da La Gazzetta dello Sport del 08-01-2000
Caso Zeman: chiesto il rinvio a giudizio per Vialli
ROMA — Gianluca Vialli rischia di finire sotto processo dopo avere definito Zdenek Zeman, tra l'altro, un «terrorista che vuole destabilizzare l'ambiente del calcio». Il pm di Roma Silverio Piro ha chiesto il rinvio a giudizio dell'attuale tecnico del Chelsea perché risponda di diffamazione a mezzo stampa. L'udienza preliminare si terrà il 21 gennaio davanti al gip Laura Capotorto. Il procedimento giudiziario aveva preso le mosse nel 1998 in seguito a una querela presentata dai legali di Zeman, Carlo Taormina e Pier Paolo Dell'Anno, che lamentavano la gravità dei giudizi espressi da Vialli nei confronti di Zeman come commento alle dichiarazioni dell’allenatore del Fenerbahce a proposito dell'uso dei farmaci nel calcio. Zeman, in particolare, si era detto sorpreso della crescita muscolare di Vialli e Del Piero. L'ex attaccante, difeso dagli avvocati Vittorio Chiusano, Titta Castagnino e Luigi Chiappero, in particolare, reagì duramente, rilasciando interviste nelle quali diceva che quelle dette dal tecnico, allora alla Roma, erano «buffonate», che «la federazione deve squalificarlo per almeno un anno». Nella querela Zeman affermava di ritenere offesa la propria reputazione e che, con le dichiarazioni a «L'Espresso», mirava a un intervento con «tutti gli opportuni approfondimenti per evitare, soprattutto nell'interesse dei calciatori, danni gravissimi e irreversibili alla salute dei medesimi». La vertenza Vialli-Zeman è al centro di un contenzioso anche in sede civile con reciproche richieste miliardarie di risarcimento.
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