27 Aprile 2002: Campionato: Vicenza 3 / Salernitana 1

CAMPIONATO: VICENZA 3 / SALERNITANA 1

VICENZA (4-4-2): Sterchele, Maggio, Guastalvino, Rivalta, Faisca (39' st Fissore), Sgrigna, Tomas, Cristallini (32' st Zanetti), Marcolini, Tulli (25' st Zanchetta), Schwoch.
A disposizione: Avramov, Adami, Ambrosetti, Margiotta.
All.: Moro.
SALERNITANA (4-3-3): Soviero, Del Grosso, Fusco, Zoro, Tamburini, Campedelli (35' pt Arcadio), Tedesco (9' st D'Antoni), Camorani, Bellotto (23' st Lazzaro), Vignaroli, Di Vicino.
A disposizione: Botticella, Pierotti, Cuomo, Gioacchini.
All.: Zeman.
ARBITRO: Castellani di Verona
RETI: Cristallini 11'pt - Sgrigna 42'pt - Schwoch 28'st - Arcadio (R) 45'st
AMMONITI: Cristallini, Marcolini, Tamburini, Di Vicino
ESPULSI: 33' st Vignaroli (gioco scorretto), direttore generale Salernitana Del Mese (proteste)


Triste venerdì nel Veneto. Sapevamo che non sarebbe stata facile, ma ci auguravamo di vedere una squadra lottare con un po' più di cuore.
Cuore che doveva servire quanto meno a dare soddisfazione a chi l'ha seguita con passione fino a Vicenza. Il Mister cerca di dare una smossa ai suoi ragazzi che, purtroppo restano abulici ed
impotenti davanti ad una squadra che, lei sì, sembra dover correre ancora dietro ad un sogno. Mancano 5 giornate alla fine e, se proprio non si riuscisse a centrare la serie A, speriamo almeno che i giocatori dimostrino di aver voglia di giocarsela fino alla fine, d'altronde la serie B dura 38 partite e per giocarne 4 di meno bisogna prima essere promossi. Un'ultima cosa...attenzione ai "titoloni" ricordiamo che qualche mese fa il Napoli era fuori dalla corsa...la speranza è l'ultima a morire...ci sono ancora 15 punti in palio.

Ecco cosa dicono i giornali.


da Il Mattino di sabato 27 aprile 2002

VICENZA-SALERNITANA 3-1
Salernitana, il sogno sfuma
DALL'INVIATO A VICENZA RAFFAELE SCHIAVONE

È finita, nel modo peggiore. Abulica, assente, la truppa di Zeman viene meno proprio in quella che doveva essere la partita della stagione. A Vicenza la Salernitana doveva vincere, per continuare a sognare. E, invece, la squadra è scesa in campo con le gambe molli sembrando quasi demotivata, senza riuscire a metterci quel cuore che aveva contraddistinto altre battaglie granata. Peccato. Peccato perchè il campionato era ancora aperto, si poteva ancora sperare. Non resta ora che chiudere degnamente la stagione e preparare le basi per il prossimo campionato. In definitiva, la squadra di Zeman ha disputato un buon campionato, e con un pizzico di convinzione in più avrebbe potuto addirittura compiere il gran balzo. Pazienza, se ne riparlerà nella prossima stagione. L'importante è non distruggere questo giocattolo. Sull'intelaiatura di questa squadra si potrà costruire una formazione competitiva e di successo. Ora la Salernitana è tenuta a chiudere con dignità questo torneo. Gli isterismi avuti nel finale della partita da qualche granata non hanno certo offerto una bella immagine.
Serata fresca, l'ideale per una partita di calcio. La Salernitana si getta subito in avanti: le lancette del cronometro hanno da poco compiuto il loro primo giro che Vignaroli cerca il gol ma il suo tiro centrale viene bloccato senza difficoltà da Sterchele. Il portiere vicentino si ripete al 10' sempre su Vignaroli che non riesce ad angolare una punizione dal limite. Sull'azione successiva il pallone arriva in area granata: vi si avventa Schwoch precedendo Zoro; l'ex napoletano è bravo a proteggere la sfera e a dare l'assist vincente a Cristallini che dal limite, con un rasoterra, indovina l'angolino alla destra di Soviero. La Salernitana accusa il colpo. Il Vicenza è ben messo in campo, soprattutto nella zona centrale dove i biancorossi locali riescono a trovarsi sempre con un uomo in più. Inoltre su Tedesco, il tecnico locale Moro ha piazzato la doppia marcatura di Cristallini e Tomas. La Salernitana soffre anche per la mancanza di movimento sulle fasce: Campedelli in particolare, sembra completamente fuori partita. E così Zeman lo sostituisce mandando in campo Arcadio e sistemando in modo diverso la squadra: tridente d'attacco con il nuovo entrato nel ruolo di prima punta, Di Vicino e Bellotto esterni, e Vignaroli arretrato in un ruolo a lui più congeniale, quello di rifinitore. La Salernitana si fa più aggressiva e al 38' Arcadio viene preceduto di un soffio dalla deviazione volante di Sterchele. Il gol sembra nell'aria e arriva al 42' ma è il raddoppio del Vicenza: veloce azione di contropiede impostata da Schwoch che si «beve» Camorani e Zoro, entra in area granata, finta il tiro mettendo fuori causa Fusco, e appoggia a Sgrigna per il quale è un gioco da ragazzi far gol.
Inizia la ripresa e la Salernitana dà l'impressione di voler dare il massimo. Zeman ritarda ancora l'innesto di Lazzaro, l'unica punta centrale dell'organico granata, preferendo insistere sul tridente Di Vicino-Arcadio-Bellotto. E così la Salernitana fa molto gioco, conquista il centrocampo ma quando si tratta di concretizzare non trova chi butta dentro il pallone. E nelle ripartenze il Vicenza trova scoperti i granata creando pericolose azioni di contropiede. Al 28' Sgrigna ricambia il favore a Schwoch dandogli un assist che il bolzanino non ha difficoltà nel trasformare in gol.
La partita finisce a questo punto, e, purtroppo, anche il campionato della Salernitana. Resta il tempo per registrare l'espulsione di Vignaroli, ingiusta forse, ma protagonista di uno show inqualificabile al momento di abbandonare il terreno di gioco. Infine, c'è il gol che salva un po' la faccia ai granata. Rivalta commette l'unico errore della partita, toccando con la mano un pallone innocuo nella propria area: rigore netto che Arcadio trasforma. Finisce al «Menti», come due anni fa, il campionato della Salernitana.



da La città di Salerno di sabato 27 aprile 2002

Super Schwoch, Salernitana umiliata a Vicenza
L'attaccante biancorosso affonda le ultime speranze di A della formazione di Zeman
Brutta prova al Menti Di Arcadio il gol della bandiera
dall'inviato Michele Spiezia

VICENZA. Vignaroli espulso è il simbolo di una squadra che non c'è mai stata. E che non c'è più, nella corsa promozione. L'ultima speranza se ne va davanti agli occhi stupiti di Arrigo Sacchi: vede la Salernitana di Zeman asfaltata. L'unico tiro arriva al 90', col rigore di Arcadio. Prima, il nulla. E' la notte degli esami, è l'ora dei verdetti: in fondo, magari abbastanza in fondo visto il distacco dalle prime, per la Salernitana potrebbe essere anche meglio. Ma i granata sembrano al primo giorno di scuola: scolaretti impauriti e spaesati. Dovrebbero giocare senza pensare a calcoli e tabelle, dovrebbero correre senza preoccuparsi degli altri. E invece paiono fragili e consunti: le energie nervose bloccano le gambe. Altro che undici lucidissime belve. Alla notte dei verdetti la Salernitana si presenta con l'ennesima, ma mica tanto, sorpresa: Fusco non ha ammainato la bandiera al centro della difesa. C'è, come c'è in avanti Di Vicino, perché il boemo ha deciso di giocarsela subito con l'undici più rodato, con l'ex azzurro che dovrebbe dare agilità e imprevedibilità sulla destra e Bellotto che dovrebbe affondare sulla sinistra. La Salernitana è costretta a giocarsela con la pressione del risultato pieno ad ogni costo: i condizionali sono d'obbligo anche perché il presente indicativo non riescono a coniugarlo. Difatti le tocca subito alzare il ritmo: cerca la porta di Sterchele col Vicenza che si limita ad aspettarla, soffocando le idee granata perché Tedesco ha un segugio di nome Tomas che gli sta persino sugli stinchi. E' Marcolini al 6' a rompere la pressione (sterile), il suo tiro radente è una sorta di premonizione. Perché 5' dopo Zoro lascia che Schwoch si muova libero in area, il tocco del centravanti è un comodo invito alla stangata di Cristallini, che lascia di sale Soviero: la palla sbatte violenta, prima sul palo e poi inesorabilmente in porta. La Salernitana colleziona angoli non occasioni (un tiro fiacco di Vignaroli al 2', una punizione del ligure che non impegna Sterchele) perché insiste troppo nel fraseggio centrale, senza mai aprirsi a ventaglio, senza mai sfruttare una visibile superiorità sulle corsie laterali, senza mai dare la sensazione di esserci fino in fondo. La rincorsa non sembra renderla nemmeno disperata: confusionaria ed arruffona, soprattutto. Avviluppata ad un inevitabile e lento destino di spegnimento. Nella prima mezz'ora l'unica traccia arriva dalla panca, con Zeman che fa scaldare Arcadio, spedito in campo 5' dopo per Campedelli: impiegato da centravanti, con Vignaroli rifinitore per cercare di liberare Tedesco dal soffocamento. Ma è Schwoch a tirarla per il collo: affonda sulla sinistra, Camorani e Zoro non lo tengono. Un rimpallo gli permette di allungare su Sgrigna: la Salernitana è sulle gambe, il Vicenza al 42' è sul 2-0. Brutta, e sfortunata, perché al 45' una punizione di Di Vicino sbatte sul piatto di Arcadio: Sterchele è immobile, ma la palla fila sul fondo. Affonda, invece di reagire, la Salernitana. Mai un acuto, mai un'iniziativa, mai un segnale: non esiste, sul prato. La serie svanisce nella completa indifferenza. Zeman tiene Lazzaro in panca, il Vicenza pare quasi non crederci, tanto che al tris ci arriva tardissimo: è il 28' quando Schwoch appoggia di piatto in gol. Al 15' Soviero aveva impallato un tiro di Tomas, al 32' eviterà il pallonetto di Schwoch. Salernitana assente, nervosa. Chiuderà arrancando, con gli occhi spenti. Magra consolazione il rigore realizzato da Arcadio al 90'.