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Notizie

8 Dicembre 2001: Campionato: Reggina 2 / Salernitana 2

Cronaca || 08/12/2001

CAMPIONATO: REGGINA 2 / SALERNITANA 2

REGGINA (4-4-2): Belardi; Jiranek, Vargas, Franceschini, Morabito; Cozza (1' st. Leone), Vicari (8' st. Mamede), Mozart, Casale; Bogdani (26' st. Reggi), Savoldi. A disposizione: Franzone, Baldini, Zoppetti, Veron.
Allenatore: Colomba.
SALERNITANA (4-3-3): Soviero 5; Del Grosso 6, Olivi 5,5, Cardinale 6,5, Tamburini 6; Campedelli 6,5, D'Antoni 6,5 (36' st. Camorani s.v.), Tedesco 7; Di Vicino 6,5 (31' st. Bellotto 5,5), Vignaroli 6 (29' st. Lazzaro 5,5), Gioacchini 6. A disposizione: Botticella, Cuomo, Speranza, Arcadio.
Allenatore: Zdenek Zeman
ARBITRO: Nucini di Bergamo
RETI: 37' pt. Di Vicino; 6' st. Leon, 19' Gioacchini, 34' Savoldi.


Grande prestazione della Salernitana in casa di una delle grandi favorite per la corsa alla promozione.
La squadra granata inizia al piccolo trotto, fa sfogare i calabresi e poi inizia a macinare gioco come il Mister ci ha sempre abituato a vedere.
In vantaggio con una azione spettacolare che porta Di Vicino alla rete con pochi passaggi, la Salernitana viene raggiunta dai padroni di casa grazie ad una punizione dal limite di Leon.
Ancora gioco e predominio dei campani, il gol del nuovo vantaggio ed infine il definitivo pareggio della Reggina solo in virtù di uno sfortunatissimo errore di Soviero.
La strada è quella giusta e se il buon giorno si vede dal mattino.....


Ecco cosa dicono i giornali.


da Il Mattino sabato 8 dicembre 2001


DALL'INVIATO RAFFAELE SCHIAVONE

Peccato, la Salernitana poteva mettere a segno il bis ma comunque chiude nel miglior modo possibile la doppia trasferta d'inizio dicembre: tre punti conquistati a Terni e un altro a Reggio Calabria. Due campi difficili dove non è facile strappare punti.
Serata umida, temperatura rigida. La Salernitana soffre il gioco avversario. A centrocampo le marcature sono fisse: sulle fasce Campedelli e Tedesco se la vedono con Vicari e Casale mentre sulla pedana di regìa D'Antoni e Mozart dirigono la musica.
Come a Terni, nasce al 37' sulla sinistra il gol del vantaggio granata: Tedesco verticalizza per Tamburini lesto a crossare al centro dove c'è il taglio di Di Vicino che brucia Morabito e Vargas e mette dentro.
Colomba corre ai ripari: fuori un evanescente Cozza contestato dai tifosi, dentro Leon. È proprio l’ultimo arrivato a riaprire la partita al 6': inutile fallo di Del Grosso su Casale poco fuori area; batte Leon e pallone che sorprende un incerto Soviero. La Reggina cerca di chiudere la partita ma è brava la Salernitana a non darsi per vinta e, con astuzia, a riportarsi addirittura in vantaggio al 19': Franceschini compie fallo su un imprendibile Di Vicino. Tedesco batte a sorpresa la punizione, taglio in area di Gioacchini la cui deviazione di testa beffa Berardi. Partita chiusa? Manco a dirlo. A rimettere in gioco la Reggina è proprio colui che più di una volta, in questa stagione aveva salvato la Salernitana: Salvatore Soviero. Al 34' l'estremo difensore granata sembra non avere problemi nel bloccare un traversone di Morabito. Il pallone gli sfugge, invece, dalle mani, finendo sui piedi di Savoldi che lo spinge in rete.



da La città di Salerno sabato 8 dicembre 2001

Grande Salernitana ma Soviero rovina tutto
Di Vicino gol, risponde Leon, Gioacchini firma il sorpasso. Poi l'errore del portiere
Tante emozioni nella sfida al Granillo contro gli amaranto


dall'inviato Michele Spiezia

REGGIO CALABRIA. Per arrivare in testa alla classifica bisogna pressare allo spasimo, sfiatarsi dietro ogni avversario, imporre il gioco e l'idea. Bisogna fare come ha fatto la Salernitana con la Reggina, stesa e schiantata sul ritmo, rivitalizzata solo dall'infortunio di Soviero. Errore che ha regalato il pari agli amaranto. C'è subito molto pathos dentro questa sfida tra due squadre che aspirano ad essere grandi. La Reggina deve tirare perché c'è la vetta da raggiungere, la Salernitana dimostrare che mesi di lavoro e di conferme totalitarie l'hanno resa finalmente una squadra. E così accade di tutto, da subito: partita intensa, squadre corte e compatte, che s'affrontano senza tentennamenti. Il clima è idilliaco: uno stadio che respira calcio, che ansima e che incita, un gemellaggio che sancisce l'amicizia tra le due tifoserie, ventidue giocatori che provano a superarsi, senza cattiveria, ma con tanta rabbia. La Reggina la mette subito sul ritmo, la Salernitana pare contratta, timorosa. Corti, carichi, aggressivi: è Colomba a sorprendere, il pressing reggino è puntuale. La Salernitana fatica ad uscire dal guscio, resta schiacciata nei primi 10', cade per tre volte nella trappola del fuorigioco. E' il pericolo, a scuoterla. Bogdani è il trampolino grazie al quale Savoldi e i centrocampisti pungono. Al 9' Savoldi se ne va sulla sinistra, il suo cross è al bacio: c'è Cozza, da solo in area, a due passi da Soviero. Tenta la prodezza: invece di battere subito, cerca il dribbling. Gli riesce, ma Soviero ha il tempo di respingere, disperato. La palla torna indietro, il Granillo è pronto al boato perché a Bogdani basta un semplice tap-in per buttarla dentro. Il boato resta strozzato perché Del Grosso respinge sulla linea. Il pericolo scuote i granata, che di lì a poco diventeranno padroni del prato. Una molla, una fionda, una catapulta: la Salernitana comincia ad essere in ogni dove, pressa, conquista palla e riparte. A velocità folli, vorticose: una girandola che manda la Reggina al tappeto. Al 17' Vignaroli prova la spaccata sull'assist di Di Vicino: non ci arriva di un amen, togliendo la battuta a Gioacchini. Al 36' ecco il fulmine che acceca: Tedesco-Gioacchini-Tedesco-Tamburini. Quattro tocchi veloci verso l'estasi: il cross del terzino è perfetto, Di Vicino sa che la palla gli arriverà lì. Taglia da destra verso il centro quando la palla è ancora a sinistra, ruba il tempo a Morabito e appoggia in gol. La Reggina è al tappeto, quando Tedesco prende il palo al 42' e sulla respinta Campedelli non appoggia di testa, il Granillo esplode. ''Tirate fuori i cogl...'' urla agli amaranto, incapaci di reagire se con palle lunghe a scavalcare il centrocampo, palle alte che la difesa granata respinge, di piede, di corpo, di testa. Colomba capisce che non è serata, c'è bisogno di un colpo di genio per anestetizzare lo schema zemaniano. E così alla ripresa non c'è più l'appannato Cozza ma il talentuoso honduregno Leon. Servirebbe un colpo di genio: Nucini al 6' concede una punizione dubbia alla Reggina. Dieci metri lontano dall'area Leon piazza il pallone: la sua parabola è arcuata e termina all'incrocio. La Salernitana non si placa. Tira fuori gli artigli: astuta, capitalizza la sua fame di vittoria al 19'. Tedesco batte una punizione senza attendere il fischio: Gioacchini è un orologio, precisa la zuccata che alza al cielo i sogni di gloria. Che scivolano al 34': mani a saponetta di Soviero che perde la presa facile, per Savoldi è un giochetto ribattere in gol. Finisce 2-2, con tanti rimpianti