14 Novembre 2000: Le dichiarazioni post-esonero del Mister.
Cronaca ||
14/11/2000
ZEMAN: LE DICHIARAZIONI POST-ESONERO
Rabbia, delusione, stupore, amarezza, infinita tristezza. Questi i sentimenti che ci sconvolgono il cuore in queste ore. Abbiamo occhi per vedere ed orecchie per ascoltare, era tutto palese, ma probabilmente non abbiamo voluto...abbagliati dalla felicità di vederlo nuovamente in panchina, con un solo scopo: quello di farci divertire...
Ecco le interviste rilasciate da Zeman.
da Kataweb Sport martedì 14 novembre 2000
Zeman, un addio al veleno
"Il Napoli non mi ha aiutato"
"Mi meraviglio che sulla panchina del Napoli arrivi proprio Mondonico. Sono quattro mesi che il direttore sportivo Pavarese ripeteva che era l'allenatore più scarso del mondo". E' un addio al veleno quello di Zdnek Zeman, esonerato ieri dal Napoli ultimo in classifica dopo il pareggio di Perugia. Zeman, che aveva ricevuto la notizia nel suo appartamento romano è tornato oggi al campo di allenamento di Soccavo, ma solo per fare le valige.
Apparentemente imperturbabile Zeman, tuttavia non ha risparmiato critiche alla società di Corbelli e Ferlaino. "Rimango male quando qualcuno manda dieci tifosi davanti alle telecamere per contestarmi", ha detto il tecnico boemo, riferendosi con ogni probabilità alla contestazione inscenata e documentata da un servizio della Domenica sportiva da un gruppo di Ultrà azzurri arrivati a Perugia. "Quando ho visto Corbelli in televisione che diceva certe cose mi sono sorpreso, non ci potevo credere - spiega Zeman -. Prima della partita con il Perugia mi aveva telefonato lui stesso per rassicurarmi. Mi dispiace di quello che è accaduto perchè in questo Napoli credevo. Purtroppo non c'è stato tempo. Sapevo che sarebbe stato difficile. Anche la società avrà avuto le sue ragioni".
Zeman si è poi lamentato per alcune difficoltà logistiche, in particolare per la qualità del campo d'allenamento. "A Soccavo - aggiunge - è difficile correre ed allenarsi". Secondo il tecnico la responsabilità di quello che è accaduto va divisa tra tutte le componenti della società. "La dirigenza voleva i risultati - dice Zeman - è vero, ma poi hanno detto che il pari di Perugia non valeva perchè loro avevano attaccato di più. Allora contro il Vicenza, che ci ha battuto, è come se avesse vinto il Napoli. Mi rimproverano l'esclusione dalla Coppa Italia ma qualcuno si è dimenticato che siamo partiti per Genoa senza 5 elementi perchè sprovvisti di transfert, di queste cose non credo che debba occuparmene io."
Per Zeman la squadra che ha avuto in ritiro "era incompleta"."Abbiamo pagato più di altri infortuni e assenze - aggiunge il boemo - ci sono stati troppi equivoci". Sulla presunta influenza dell'attuale dirigente juventino Luciano Moggi nella decisione del Napoli di esonerarlo, il tecnico non vuole esprimersi. "Non commento quello che non so - conclude - Non credo comunque nel complotto interno".
da RaiSport martedì 14 novembre 2000
Addio al veleno
Dichiarazioni al curaro del tecnico boemo. La societa' presenta Emiliano Mondonico
"Mi meraviglio che sulla panchina del Napoli arrivi proprio Mondonico. Sono quattro mesi che il direttore sportivo Pavarese ripeteva che era l'allenatore piu' scarso del mondo". E' un addio al veleno quello di Zdenek Zeman, esonerato ieri dal Napoli ultimo in classifica dopo il pareggio di Perugia.
Zeman, che aveva ricevuto la notizia nel suo appartamento romano e' tornato oggi al campo di allenamento di Soccavo, ma solo per fare le valige. Apparentemente imperturbabile Zeman, tuttavia non ha risparmiato critiche alla societa' di Corbelli e Ferlaino.
"Rimango male quando qualcuno manda dieci tifosi davanti alle telecamere per contestarmi", ha detto il tecnico boemo, riferendosi con ogni probabilita' alla contestazione inscenata e documentata da un servizio della domenica sportiva da un gruppo di ultra' azzurri arrivati a Perugia. "Quando ho visto Corbelli in televisione che diceva certe cose mi sono sorpreso, non ci potevo credere - spiega Zeman -. Prima della partita con il Perugia mi aveva telefonato lui stesso per rassicurarmi. Mi dispiace di quello che e' accaduto perche' in questo Napoli credevo. Purtroppo non c'e' stato tempo. Sapevo che sarebbe stato difficile. Anche la societa' avra' avuto le sue ragioni".
Zeman si e' poi lamentato per alcune difficolta' logistiche, in particolare per la qualita' del campo d'allenamento. "Qui - aggiunge - e' difficile correre ed allenarsi". Secondo il tecnico la responsabilita' di quello che e' accaduto va divisa tra tutte le componenti della societa'. "La dirigenza voleva i risultati - dice Zeman - e' vero, ma poi hanno detto che il pari di Perugia non valeva perche' loro avevano attaccato di piu'. Allora contro il Vicenza, che ci ha battuto, e' come se avesse vinto il Napoli".
Per Zeman la squadra che ha avuto in ritiro "era incompleta. Abbiamo pagato piu' di altri infortuni e assenze - aggiunge il boemo - ci sono stati troppi equivoci". Sulla presunta influenza dell'attuale dirigente juventino Luciano Moggi nella decisione del Napoli di esonerarlo, il tecnico non vuole esprimersi. "Non commento quello che non so - conclude - non credo comunque nel complotto interno".
da La Repubblica di martedì 14 novembre 2000
Le critiche alla società che si illude di poter allenare su un campo, come quello di Soccavo, "inadatto alla A"
L'addio di Zeman al Napoli: "Licenziato dai tifosi"
"Non avrei mai dovuto accettare"
NAPOLI - A licenziarmi sono stati i tifosi, mandati da qualcuno. Non usa proprio queste parole, Zdnek Zeman, l'allenatore del Napoli che dopo 172 giorni di lavoro sui campi di Soccavo, se ne torna a casa, liquidato da Ferlaino e Corbelli, dopo il pareggio con il Perugia, dopo un rigore che molti non hanno esitato a definire "inesistente", ma anche dopo la miseria di due punti in sei giornate. Arriva a Napoli, da Roma, per salutare i giornalisti che lo hanno seguito in questa avventura finita male. E dopo due giorni di silenzio si decide a parlare.
Lo fa con toni polemici e anche con un po' di amarezza. Confessa a sé stesso, prima che agli altri che a Napoli, non avrebbe dovuto venire. Si dice "pentito" della sua scelta e convinto che "qualcuno ha dato ordine ai tifosi di contestarmi". "Rimango male quando qualcuno manda dieci tifosi davanti alle telecamere per contestarmi". E il riferimento è chiaro: la contestazione inscenata e documentata in un servizio della Domenica sportiva. "Quando ho visto Corbelli in televisione che diceva certe cose mi sono sorpreso, non ci potevo credere - spiega Zeman -. Prima della partita con il Perugia mi aveva telefonato lui stesso per rassicurarmi. Mi dispiace di quello che è accaduto perché in questo Napoli credevo. Purtroppo non c'è stato tempo. Sapevo che sarebbe stato difficile. Anche la società avrà avuto le sue ragioni".
Apparentemente imperturbabile Zeman,
tuttavia non ha risparmiato critiche alla società di Corbelli e Ferlaino, ultima in classifica, dopo il pareggio con il Perugia.
"Mi dispiace perché ci credevo e pensavo di prendermi tante soddisfazioni - spiega Zeman - ma il Napoli non è all'altezza della serie A, a volte non avevo neppure i palloni per gli allenamenti". Per non parlare del campo, quel pezzo di terreno di Soccavo che è il cuore del Calcio Napoli. "Qui - ha detto - è difficile correre ed allenarsi. Se il Napoli vuole fare la serie A su un campo come quello, allora c'è qualche problema".
Sul suo successore, Emiliano Mondonico, che oggi, prende posto sulla panchina della squadra azzurra non vuole esprimere alcun giudizio. "Non commento quello che non so - conclude - Non credo comunque nel complotto interno". Si dice solo sorpreso che al suo posto arrivi Mondonico. "Sono quattro mesi che il direttore sportivo Luigi Pavarese ripeteva che era l'allenatore più scarso del mondo", dice Zeman. Ma Pavarese replica subito. "Non ho mai detto che Mondonico è un allenatore scarso. Evidentemente Zeman ha detto una cosa del genere per rabbia, Mondonico per me è come un fratello. Quindi non potrei mai dire una cosa del genere a un fratello".
Il feeling tra Napoli e il boero Zeman, interrotto bruscamente e "annunciato" addirittura in tv, in realtà si era incrinato già da tempo. E il recupero non c'è stato.
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